Ansia
L'ansia di per sè non è una sensazione inadeguata, rappresenta infatti una risposta a stimoli esterni che sono potenzialmente intensi o addirittura pericolosi; con "pericolosi" si intendono gi avvenimenti nuovi e inaspettati che modificheranno la nostra vita quotidiana e che fino all'ultimo non si sa se in bene o in male, come per esempio un esame, un colloquio di lavoro, il matrimonio, una nuova nascita, una separazione, un lutto ecc
Nell corso della esistenza del genere umano l'ansia ha sempre avuto la funzione di rendere l'uomo pronto ed efficiente nell'affrontare le varie situazioni, è infatti un potente meccanismo protettivo dato che anticipa la percezione di pericolo prima ancora che si manifesti.
Quindi se gli episodi ansiosi sono circoscritti a seguito di eventi specifici, sono fastidiosi ma gestibili e di durata limitata non ci si deve preoccupare.
Quando però questo "stato d'allarme" non corrisponde a un pericolo reale o quando il pericolo percepito è sproporzionato e irrealistico alla realtà è importante contattare uno specialista.
Trascurando questo malessere si può far degenerare la situazione, possono moltiplicarsi gli episodi di nervosismo, agitazione, paure immotivate e addirittura avere sintomi fisici come tachicardia e vertigini al punto da compromettere il funzionamento familiare, sociale e lavorativo della persoan colpita.
Questo disturbo può insorgere a qualsiasi età ed indipendentemente dal sesso e dallo status socio-economico di apparteneenza e può degenerare in:
- Disturbo d’Ansia Generalizzata
- Disturbo da Attacchi di Panico
- Fobie
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo
- Disturbo Acuto da Stress
- Disturbo Post-Traumatico da Stress
Attacchi di panico
Fobia
Disturbi dell'umore
La tristezza, la malinconia e il sentirsi giù di morale sono emozioni comuni che nel corso della propria vita tutti sperimentano varie volte, sia durante il corso della giornata sia a seguito di eventi o situazioni perticolari come per esempio lutti, separazioni, perdite o ricordi dolorosi ecc.
Di solito davanti a queste situazioni la risposta fisiologica è una profonda tristezza e un momentaneo smarrimento o apatia.
Queste oscillazioni dell'umore però, devono avere una durata precisa nel tempo e con il passare dei giorni o delle settimane devono esserci "alti e bassi" che ci fanno capire che piano piano, nonostante il dolore, si tornerà alla normalità.
Ma quando tutto questo si trasforma in depressione?
La depressione, intesa come disturbo clinico, presenta una caduta del tono dell’umore che è assolutamente sproporzionato rispetto a qualsiasi causa esterna che possa averlo provocato. A questa caduta si associano, inoltre, altre sensazioni: vuoto, appiattimento emotivo, a volte mancanza di sentimenti e, quasi sempre, perdita della capacità di provar piacere in quelle cose che in precedenza davano piacere (anedonia).
Bisogna rivolgersi ad uno specialista quando con il passare del tempo la situazione non migliora ma si cronicizza, quando gli episodi di "basso" sono molti, e gli "alti" sono sempre minori.
Se trascurata la depressione può purtroppo cronicizzarsi e peggiorare, diventa impossibile condurre una vita normale e serena, in casi più gravi si arriva a non voler uscire di casa, a non aver voglia di mangiare o di svolgere tutte le azioni che prima ci avrebbero procurato piacere.
Diventa impossibile avere relazioni sociali e difficile andare a lavorare e ricorrono spesso pensieri di morte o la sensazione di "non farcela più".
I disturbi depressivi si dividono in:
- Disturbo depressivo maggiore
- Disturbo distimico
- Disturbo bipolare